Figlio di un dio, cresciuto come un ladro. Nascosto da tutti, cercato da ognuno. Il potere dentro si sta svegliando. Sei pronto?
Dagger è un ragazzino di strada, cresciuto in una città governata da un brutale totalitarismo. Non sa di essere venuto alla luce attraverso un rito blasfemo solo per riportare in vita suo padre, un dio sanguinario la cui anima è stata esiliata dal mondo all'alba dei tempi. Viene nascosto in una gilda di piccoli farabutti, dove una ragazzina albina è l'unico essere che non lo considera un mostro a causa dei suoi occhi rossi, ma quando i Gorgor, servi del dio esiliato, danno fuoco all'intera città dove è stato nascosto per stanarlo, Dagger capisce che non esiste alcun rifugio per lui.
Sin troppo presto, capirà anche che nessuno può combattere contro se stesso.
Estratto:
Era l'alba quando Dagger fece ritorno al cimitero delle navi, il quartiere di Melekesh dove a chiunque avesse qualcosa da farsi togliere, compresa la vita, veniva sconsigliato di avvicinarsi. Qui non esistevano strade, non esistevano vicoli: il cimitero era interamente costituito dalle navi che nel corso dei secoli erano state spiaggiate e abbandonate a marcire al sole, alcune ridotte a scheletri di legno che non sembravano aver mai visto tempi migliori, altre erose dal vento, rosicchiate dai roditori, smantellate per trarne legna da bruciare prima che l'acqua ne intridesse la stessa anima. Le navi imputridivano ovunque e il loro scricchiolio si levava nell'aria in un interminabile lamento funebre, più debole d'estate, più forte d'inverno quando l'umidità dilatava le assi di legno facendole spaccare. In quel luogo malsano, dove tutto era sospeso tra fango, catrame e mare, la lama mieteva più vittime della fame. A stento i suoi abitanti superavano i trenta anni di età e il vecchio Mamma, con i suoi venerabili sessant'anni o giù di lì, era uno di loro. Forse era sopravvissuto tutto quel tempo perché raramente usciva dal suo vascello. A dir la verità, Dagger non ricordava di averlo mai visto uscire neanche dal suo studio. In uno stagno piccolo e affollato di pescecani, Mamma aveva capito che attirare poca attenzione era un buon modo per rimanere vivi, soprattutto quando questo significava non pestare i piedi alla più influente gilda del quartiere, situata nei tre imponenti galeoni ancorati al centro del cimitero. Lì, dove finiva chi riusciva a far carriera in quel piccolo, porco mondo popolato da usurai, stupratori e ladri, puttane, ricettatori e contrabbandieri, dove si uccideva per niente e si moriva per meno. Persino le guardie del Prefetto Mawson avevano paura ad avventurarsi nel quartiere: non c'era alcuna legge se non quella che si davano i suoi abitanti di morte in morte.
Nota da parte dell'autore:
'Ho scritto un romanzo il cui scopo fosse spezzare con la tradizione, indirizzando la narrazione verso tematiche più esistenziali rispetto alla vecchia e abusata formula del male contro il bene. In Dagger la lotta del bene contro il male non è netta, né facilmente individuabile, ma è un processo tormentato, interno al protagonista, il cui esito è difficile da prevedere. Non vendo messaggi precotti al lettore, ho preferito creare un testo che si aprisse a più chiavi di lettura.'
La saga prosegue con 'Dagger - Fratelli di sangue', in uscita nel 2014. Segui Walt Popester su Facebook.